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Ho voluto chiamare questi semplici e delicati dolcetti, “pasta di mandorle senza zucchero”, perché me la ricordano; anche se come potrete immaginare sono molto, molto meno dolci!
Nella pasta di mandorle, oltre a mandorle e zucchero è presente l’albume d’uovo per compattarli. In questo caso non serve perché le mandorle sono il doppio rispetto all’altro ingrediente di cui vi parlerò!
Quindi il secondo e ultimo ingrediente è… rullo di tamburi… AMASAKE!
L’amasake, per chi non la conoscesse (e se non la conoscete, dovreste assolutamente rimediare!) è una crema naturalmente dolce che si ottiene dalla fermentazione del riso e del koji (aspergillus oryzae) che è un fungo, utilizzato oltre che per la preparazione dell’amasake, per preparare miso, salsa di soia, sakè…
Dalla fermentazione di questi due ingredienti quindi, si ottiene una crema molto dolce, senza nessun tipo di zucchero! L’amasake in realtà, sarebbe meglio non sottoporlo a cottura, affinché non perda i benefici della fermentazione; io lo uso come dolcificante solo in caso mi avanzi, come è successo per questo dolce.
L’idea per questi biscotti quindi, era nata da un avanzo di amasake (una volta aperto infatti va consumato entro 7-8 giorni) che ho pensato di unire a delle mandorle ridotte in farina. Ho usato mandorle senza pelle, ma ovviamente potete sceglierle di lasciarla.
Ingredienti
- 80 gr di amasake
- 120 grammi di mandorle ridotte in farina
- 1 pizzico di sale m.i.
- vaniglia o scorza di limone biologico
- 20 gr di mandorle ridotte in farina per ricoprire i biscotti
Procedimento
Accendiamo il forno modalità ventilata a 180 gradi.
Riduciamo in farina le mandorle e teniamone 20 gr da parte. Uniamo l’amasake, i 120 gr di mandorle, il sale e gli aromi e mescoliamo.
Otterremo un composto morbido da cui dovremo formare un cilindro.
Ricopriamo il cilindro con i 20 gr di mandorle tenute da parte.
Tagliamo quindi delle fette e inforniamo per 15-20 minuti.
I biscotti si saranno asciugati e avranno un colore leggermente dorato.
Si conservano in un contenitore chiuso (se fa caldo meglio in frigo) per 3-4 giorni.
Accompagnate la vostra pasta di mandorle senza zucchero con un buon tè kukicha o un caffè yannoh.
Al posto delle mandorle potreste anche usare delle nocciole!